ESSERE ADOLESCENTI A SIENA
I ragazzi ei giovani di Siena vivono la città in modo ambivalente, confermando gioie e dolori dei ragazzi della loro età in qualsiasi altra città italiana. Il quadro che emerge dall’indagine realizzata da Yoodata con la Fondazione Charly per il Comune di Siena e presentata venerdì scorso a Siena è articolato e ricco di spunti.
Siena è una città-isola che, per certi versi, è completa in sé e fornisce un quadro di inclusione e protezione che dura per l’intero ciclo di vita dei suoi abitanti, dalla nascita alla morte, anche con il sistema delle Contrade, un sistema davvero originale e contesto antropologico irripetibile.
Fuori dalla «bolla» del centro storico con le sue Contrade, che per molti aspetti è rimasta poco permeata dai processi di trasformazione sociale che hanno rivoluzionato la fisionomia di altre città italiane, un borgo è cresciuto anche a Siena, costituito non da palazzoni e vialoni, ma di borghi e borghi di provincia senza provincia, in cui vive un popolo diverso e distinto da quello dei “contradaioli”.
Siena è percepita dai suoi giovani come una città in cui si vive una tranquilla vita di provincia, con un alto senso di appartenenza e una buona qualità complessiva, ma anche con pochi stimoli. La grande maggioranza dei ragazzi si dichiara soddisfatta, ma lo è solo in parte: nelle interviste a un campione di adolescenti e giovani senesi, il valore che danno alla propria felicità non raggiunge livelli elevati. Il sistema delle Contrade garantisce una buona qualità di vita agli adolescenti, ma c’è un problema di isolamento delle periferie sia dal centro che tra di loro. Un nuovo equilibrio tra storia e innovazione è importante per la città di Siena, a partire da iniziative e stimoli di cui i suoi giovani sono protagonisti.
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