I MERCATINI DI NATALE

 

 

Mercatini di Natale e dintorni: un’opportunità sempre più solida anche in Italia

I mercatini di Natale hanno origini molto più antiche di quanto si possa pensare. I celebri Christkindlmarkt nascono nei territori di lingua tedesca già nell’Alto Medioevo: lo Striezelmarkt di Dresda è citato in un documento ufficiale del 1434 e, secondo molti storici, il mercatino di Vienna potrebbe addirittura risalire alla fine del XIII secolo, rendendolo uno dei più antichi in assoluto.

Oggi i mercatini di Natale rappresentano uno dei fenomeni turistici invernali più diffusi in Europa. Durante tutto il periodo dell’Avvento, migliaia di piazze si trasformano in vere e proprie vetrine a cielo aperto, animate da prodotti artigianali, specialità gastronomiche e atmosfere capaci di attirare milioni di visitatori.

Tra i mercatini più redditizi dell’Europa centrale spicca quello di Colonia, che quest’anno prevede di accogliere circa 4 milioni di visitatori. Non meno rilevanti sono i mercatini di Vienna: ben 14 appuntamenti distribuiti nella città, capaci di attirare ogni anno milioni di persone e di generare un fatturato complessivo stimato intorno ai 400 milioni di euro.

In Italia, i mercatini di Natale non affondano le radici in una tradizione secolare, ma rappresentano un fenomeno relativamente recente. Il Trentino-Alto Adige ha fatto da apripista negli anni ’90 e oggi i suoi mercatini sono considerati un prodotto turistico maturo e consolidato. Già nel primo weekend di apertura, il mercatino di Trento ha registrato un incremento delle presenze rispetto al 2024, anno in cui si stimavano 710 mila visitatori. L’occupazione alberghiera ha raggiunto il 79%, con un picco del 98% nel fine settimana dell’Immacolata. Un pubblico non solo locale, ma proveniente da tutta Europa.

Sono ormai affermati anche i mercatini del Monferrato e quelli presenti in numerose città turistiche italiane. E perché non considerare, in senso più ampio, anche l’Artigiano in Fiera di Milano come un “mercatino di Natale”? L’evento, giunto nel 2025 al trentesimo anno di attività, ha registrato un milione di visitatori in meno di una settimana.

Un format antico, dunque, ma tutt’altro che superato: un modello che può ancora crescere e continuare a generare valore, contribuendo allo sviluppo del turismo e offrendo benefici concreti all’artigianato locale e all’enogastronomia.

 

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